Al termine di ogni sessione dell’UNESCO, nuovi siti si aggiungono alla nutrita lista delle mete consideratePatrimonio dell’Umanità e per i viaggiatori più incalliti si presentano piacevoli spunti per altre avventure. Questa volta, tra i siti che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento a seguito della sessione del 2 luglio tenutasi a San Pietroburgo, anche la moderna capitale marocchina Rabat ha ottenuto, finalmente, l’attenzione che merita e si propone ai viaggiatori come meta tutta da conoscere e scoprire.
Affacciata sull’Oceano Atlantico, la capitale amministrativa del Marocco si presenta come un’affascinantefusione di culture e stili, di lingue e colori, di antico e moderno. Un luogo che regala differenti sensazioni a seconda di come ci si muove al suo interno e che mostra suggestioni tutte particolari sprigionate dalle sue architetture così particolari e così diverse tra loro. Se la città nuova si presenta come un ambizioso progetto urbanistico di stampo occidentale che ha caratterizzato tutti i primi trent’anni dello scorso secolo, laKasbah dei Oudayas, con le sue fortificazioni, è un trionfo di costruzioni bianche e blu dal sapore mediterraneo del XII secolo tra cui si distingue la splendida moschea El Atiqa, che, con i suoi 862 anni, è la più antica della città.
La splendida medina, invece,con il suo intreccio di vicoli, offre l’opportunità di dedicarsi ad uno shopping di altri tempi, fatto di prodotti d’artigianato, che spaziano dai gioielli, ai tappeti, alla pelletteria ed alle ceramiche, tra le splendide architetture tra cui si distingue la spettacolare porta di Bab El Had. Il mercato della domenica è un appuntamento da non perdere per vivere fino in fondo gli aspetti più tipici di questa cultura così affascinante, di cui il souq è certamente uno dei più celebri e rappresentativi.
Ma il vero simbolo di questa città così affascinante, è la Torre di Hassan, antico minareto di una moschea rimasta incompleta, risalente al 1184. Si tratta di uno dei monumenti più antichi della città ed evoca le inconfondibili suggestioni di quello che, se portato a compimento, sarebbe probabilmente divenuto uno dei piùgrandiosi santuari del mondo musulmano.