A soli 24 anni, Federica Pellegrini può essere considerata la più forte nuotatrice di tutti i tempi. Nel 2008, ancora diciannovenne, è stata la prima donna italiana ad aver vinto una medaglia d’oro nel nuoto ai Giochi olimpici. In carriera ha vinto anche quattro titoli mondiali nei 200 e 400 m stile libero. Dall’agosto 2008 è detentrice del record mondiale in vasca lunga dei 200 metri e, dal giugno 2009, dei 400 metri stile libero femminili. È l’unica nuotatrice italiana, ed una delle poche europee, ad aver battuto dei record del mondo nel nuoto in più di una specialità.
Un curriculum eccezionale per una ragazza così giovane, tanto giovane che a volte ci si dimentica della sua scarsa maturità o della sua poca tenuta psico-fisica. Non è un peccato fatale rendersi partecipi di questo errore di valutazione sulla Pellegrini, d’altronde le sue prestazioni monstre prima di questi Giochi Olimpici londinesi hanno raffinato per bene i palati degli spettatori italiani. Che siano stati presenti allo stadio o adagiati sui loro divani con gli occhi incollati alla Tv, gli Italiani hanno sostenuto la Pellegrini sempre, anche quando aleggiavano i primi mugugni riguardo ai suoi stati di panico in gara, alla sua vita privata o alla gestione della sua immagine mediatica. Noi Italiani ci siamo sempre per i nostri atleti, attendiamo con ansia le loro gare, c’identifichiamo troppo in loro, seguiamo i loro movimenti, tratteniamo il respiro nei loro spasmi muscolari verso la vittoria…ma siamo anche il popolo che condanna i fallimenti e le brutte figure con estrema facilità e cinismo. Neanche Federica Pellegrini è stata risparmiata dalla macchina mediatica, così come gli altri altleti: il fallimento della Federnuoto italiana è il simbolo di una scarsa gestione dei propri nuotatori, unita ad una cronica mancanza d’investimenti strutturali e alla scarsa organizzazione del capitale umano a sostegno del movimento.
Quando fallisce un’atleta come Federica o il suo compagno Filippo Magnini, però, il tonfo del nuoto italiano risuona forte. Campioni della loro stoffa vengono catapultati in un mondo fantastico fatto di copertine sulle riviste, amori patinati, schiere di paparazzi e giornalisti a caccia di scoop che ti seguono. Come tutti i ragazzi che vivono di sport, Fede può essere impaurita o persino schiacciata da quel mondo, perchè in fondo è solo una persona che svolge un lavoro faticoso contro se stessi, pieno di allenamenti logoranti. Va da sè che nel lungo periodo di una preparazione pre-olimpica sono tanti i fattori che possono influire sulla buona riuscita di una gara.
Questa volta è andata male per la rappresentativa del nuoto italiano a Londra 2012, ma ciò non può consentire a nessuno tantomeno ai media di processare i perdenti, perchè nella vita si può sbagliare. Se lo sport si vive solo con l’ansia di dover vincere la competizione perchè si è favoriti, perchè si viene investiti di speranze che travalicano la gara, allora c’è una buona probabilità di fallire. Intorno a Federica c’è stata troppa pressione, troppo stress, per una grandissima campionessa del nuoto che tanto può ancora dare vista la giovane età, e che così facendo si può solo bruciare. Meglio chiamare il sarto e riunire i brandelli per ricucire una campionessa. Noi tutti, ragazzi, vi aspettiamo alla prossima gara.