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Moda e lusso sul grattacielo più alto d’Italia: il servizio sulla torre Isozaki

Trenta camicie, 10 borse da lavoro, 25 paia di scarpe, 20 abiti, 20 paia di occhiali, 15 cinture, 20 cravatte, 5 orologi, 2 zaini. E poi: truccatore, parrucchiere, videomaker, fotografo, assistente, stylist, modelli. Il tutto trasportato a piedi e con un montacarichi edile, al cinquantesimo piano, nel bel mezzo di un cantiere aperto, condividendo gli spazi e i tempi con le squadre degli operai e dei tecnici al lavoro (circa 400 persone). È nato così, a 202 metri di altezza, su quella che sarà la torre più alta d’Italia, il servizio di copertina del nuovo How to Spend it, in edicola domani con il Sole24Ore.

Un numero speciale, dedicato ai desideri e alle passioni maschili, in vista di Pitti Uomo e delle sfilate milanesi. Un numero unico, a partire dalla scelta del set a cielo aperto, il capolavoro verticale di Arata Isozaki, nel cuore di Citylife. Sul tetto di Milano, che rappresenta, come racconta l’architetto, «la voglia e la capacità di guardare avanti e di evolvere della città», il Duomo, l’Ippodromo, il Castello, le piazze e i grattacieli sono pezzi di un unico disegno cromatico incorniciato dalle Alpi.

Nei due giorni della nostra permanenza lassù abbiamo abusato della pazienza delle squadre con il saliscendi delle luci, delle attrezzature, degli stand carichi di abiti; giganteschi camion e betoniere hanno convissuto a fianco di sete, pelli, pezzi unici di orologeria e tessuti sartoriali. Abbiamo rischiato di collaudare i getti dell’impianto antincendio per il vapore dello steamer, sempre acceso per rinfrescare gli abiti. Abbiamo passato uno spazzolone da pavimento, magicamente recuperato da uno degli operai, per ripulire una parte di tetto dai detriti e, per non perdere tempo, abbiamo fatto cambiare i modelli all’aperto, improvvisando un piccolo camerino con i pannelli per la coibentazione, sotto lo sguardo allibito dell’operatore gru proprio sopra di noi.

How to Spend it, per questo mese di gennaio, ha scelto di guardare in alto e dall’alto, per iniziare il nuovo anno da una prospettiva diversa, a 360 gradi, confidando in quello che Umberto Veronesi, proprio dalle pagine del giornale, ribadisce: «Al di là delle preoccupazioni economiche e dello stallo del Pil, ricordiamoci che siamo i primi nella classifica del livello di civiltà. L’Italia precede l’Inghilterra e moltissimi Paesi evoluti per longevità, salute, sicurezza. Queste sono le ragioni di ottimismo su cui puntare per iniziare con slancio e fiducia il 2015».

fonte:www.ilsole24ore.com

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