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Scambi giovanili, un nuovo modo per conoscere il mondo

Gli scambi giovanili sono progetti organizzati dall’Unione Europea tra i paesi membri o aspiranti membri dell’unione. Durante questi scambi, un certo numero di paesi invia un gruppo di ragazzi che debbano rappresentarli ed esporre la realtà nazionale concernente il progetto a cui decidono di aderire. Per esempio nell’ambito di un progetto sulla disoccupazione, un’associazione italiana invia nel paese ospite un gruppo di 5 ragazzi più un group leader per esporre le problematiche relative al mercato del lavoro italiano e così fanno gli altri paesi. Successivamente, i membri di ogni gruppo potranno lavorare insieme ai membri degli altri stati in gruppi misti e trovare delle soluzioni al problema, che siano applicabili nel loro paese e negli altri.

I progetti di scambio giovanile sono inseriti nelle politiche di Erasmus+, cioè periodi di vita e studio all’estero che non rientrano nei progetti universitari. Sono accessibili a tutti i giovani tra i 14 e i 29 anni. Gli unici requisiti richiesti per partecipare a tali progetti sono la cittadinanza europea e la conoscenza basilare della lingua inglese. In molti casi,è possibile partecipare a questi progetti anche oltre i 29 anni in qualità di group leader. Questa figura ha il compito di interfacciarsi con l’associazione o l’organizzazione che è partner del progetto nel paese ospite prima, durante e dopo lo scambio per consentire ai membri di partecipare nel miglior modo possibile a tutte le attività previste dallo scambio.

I progetti proposti dalle associazioni giovanili e dalle organizzazioni devono avere un’ effettiva importanza per essere accordati dalla Commissione Europea e per ottenere da quest’organo i fondi necessari per il vitto, l’alloggio e il rimborso delle spese di viaggio dei partecipanti. Alla fine dell’esperienza di scambio, l’ente che ha organizzato il progetto invierà ai partecipanti un link per ottenere lo YouthPass Certificate, cioè un certificato che attesta la partecipazione del giovane all’esperienza, su cosa si è basata quest’ultima e le skills acquisite. Tali certificati, talvolta sono riconosciuti dalle università come attività formative e quindi contribuiscono all’acquisizione di CFU.

L’esperienza di scambio giovanile, non solo migliora l’inglese, ma a livello umano contribuisce alla formazione dei giovani, accrescendo il senso di identità nazionale ed europea. Inoltre, la possibilità di intrecciare amicizie con ragazzi di altri paesi, di altre culture, apre nuove prospettive di sviluppo per i partecipanti e li aiuta a riflettere sui problemi sociali.

 

 

 

Credits by Stefania Moschini