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Arriva nelle sale The Amazing Spiderman

Per tutti gli amanti del genere la data del 4 luglio 2012 segna l’arrivo nei cinema italiani di The Amazing Spiderman: non un sequel nè un remake ma un film tutto nuovo, e gia nel titolo si preannuncia “stupefacente”. Il pubblico sarà ancora accattivato dal ragazzo con “grandi poteri e grandi responsabilità” di casa Marvel Comics, nato nel lontanto 1962 dall’estro di Stan Lee e dalle matite di Steve Ditko? Visto il tam tam mediatico, sembrerebbe di sì. Chiamato dagli appassionati confidenzialmente Spidey, l’Uomo Ragno è stato costantemente aggiornato al passo con i tempi al punto da conquistarsi l’appellativo di “fenomeno transgenerazionale”. Non a caso il pubblico degli Stati Uniti lo ha scelto come il terzo supereroe più apprezzato nella classifica Top 200 Comic Book Characters of All Time, e quest’ultimo reboot sembra il giusto modo per celebrare i 50 anni dalla prima apparizione.

Forse qualcuno si sarà chiesto il perchè di questo nuovo Spiderman, e forse quel qualcuno appartiene agli spettatori che hanno già apprezzato la fortunata trilogia firmata dal grande regista Sam Raimi. In realtà un perchè non c’è mai quando si vuole girare un settimo film su di un supereroe che vanta nel suo carnet ben 11 serie di fumetti, 7 serie di cartoni animati, già 6 film per il cinema e una serie TV con attori veri (nel 1978). Da qualche tempo cinema e personaggi di fantasia sono ampiamente sfruttati in maniera transmediale, fanno le fortune dei produttori cinematografici così come dei creatori di gadget e multimedia in genere. Per le logiche senza cuore del marketing allora diventa lecito spremere ancora il brand Spiderman perchè chi ne detiene i diritti di sfruttamento ha individuato ancora un grande margine di guadagno. Il fenomeno del rebooting non è un fatto eccezionale nel cinema, essendo nato come espediente per dare una seconda chance a pellicole andate male al box office o come rilancio di personaggi caduti nel dimenticatoio, ma oggi è frutto più di un capriccio che di una vera esigenza, o di una operazione di marketing. Negli negli ultimi anni il caso più eclatante forse è stato quello dell’Incredibile Hulk, film che fu vittima di un reboot a brevissima distanza dall’ottimo lavoro di Ang Lee, giudicato però troppo intimista. Ma tanti, troppi sono i titoli che vengono sfruttati di continuo.             

Ed ecco un film tutto nuovo ovvero un reboot: un film con una nuova regia e sceneggiatura che riavvolge il nastro spazio-temporale dell’ultima Spiderman saga (quella poco Amazing!), dove troviamo protagonista Andrew Garfield al posto di Tobey Maguire e un nuovo nemico, il villain, qui interpretato da Rhys Ifans. Tralasciando la facilità con cui la lingua italiana si appropria di termini di lingua inglese, è chiaro che il cattivo in una storia di supereroi non può mancare e deve funzionare alla perfezione: questa volta è Lizard alias Dr. Curt Connors, il vecchio socio del padre. Da buon personaggio di casa Marvel, Connors nasconde un passato che lo tormenta e che lo farà diventare un antagonista che si rispetti. Il tutto rivisto alla luce della tecnologia 3D, tenendo sempre da conto le tematiche care agli adolescenti, vero target del film. Costo dell’operazione: 215 milioni di dollari, un budget di tutto rispetto.  L’eventuale successo che avrà The Amazing Spiderman si potrebbe forse spiegare con un “effetto nostalgia” indotto. Se un film di enorme successo lascia nei cuori degli spettatori una sorta di vuoto per qualcosa di perso, ecco che ci ritroviamo a sperare che prima o poi un trailer annunci il ritorno dei propri beniamini sul grande schermo. A questo si aggiunga l’enorme forza pervasiva del Web e le martellanti campagne mediatiche volte a creare attesa, suspence e mistero per un film che sta per uscire, di cui magari conosciamo già la trama ma che lo andremo a vedere lo stesso. I produttori si preparano ad incassare. Al pubblico l’ardua sentenza.