Era nell’aria ma ora è notizia ufficiale. Dopo aver fiutato l’ambiente con il suo staff di esperti di politica, Berlusconi ha capito che il PDL si stava frammentando senza la sua guida, così che ha deciso di ricandidarsi a premier. Una scelta che ha di nuovo mischiato le carte delle eventuali coalizioni politiche in vista delle elezioni del 2013, ma che ha anche diviso il partito tra chi voleva il cambiamento e chi sperava nel suo ritorno. Il pensiero dei politologi andrà sicuramente al segretario PDL Angelino Alfano: la sua candidatura rappresentava il tanto agognato risveglio della classe politica italiana; poteva servire da ponte verso un rinnovamento trasversale di tutti i partiti; poteva lanciare un nuovo Partito dei Moderati per abbracciare tutte le correnti di centrodestra che non s’identificavano più con Berlusconi. La ricandidatura a premier di Silvio, 76 anni, rimanda il giovane Alfano in panchina ad aspettare il suo turno e a lavorare per il bene del suo partito. Se diamo uno sguardo al resto del panorama politico, tutti i partiti sono composti da anziani, eccezion fatta per il Movimento Cinque Stelle che, sebbene abbia un capocomico in là con gli anni come leader, tra le sue fila annovera molti under 40. L’esempio del PD non è da meno: già da mesi i giovani Matteo Renzi e Deborah Serracchiani, dopo un tentativo di riformare il Centrosinistra sulla scorta della nascita del governo Monti, sono stati progressivamente riportati ai margini dal direttorio del partito composto da noti esponenti politici più che attempati.
Prendendo a modello le statistiche europee, il dato costante che emerge è la veneranda età dei nostri parlamentari rispetto ai loro colleghi UE: in Gran Bretagna David Cameron è diventato primo ministro a 43 anni; in Germania Angela Merkel è diventata cancelliere a soli 51 anni nel 2005; il neo-eletto presidente francese Hollande rientra invece nella media italiana. L’età media dei ministri del governo Monti è di 64 anni. il premier ha 69 anni, contro i più giovani ministri Balduzzi e Patroni Griffi che ne hanno solo 57. Tra i nostri parlamentari l’età media dei senatori è di 57 anni e quella dei deputati 54. Una situazione che non ci fa intuire che i nostri politici sono molto affezionati ai loro scranni. Emblematica è stata la longevità politica del nostro Presidente della Repubblica Napolitano: un 87enne molto amato al tramonto della sua carriera politico-istituzionale iniziata nel lontano 1945. Ma sono tanti gli esempi di politici di lungo corso che siedono in Parlamento.
Sebbene quasi il 30% dell’elettorato italiano sia composto da giovani under 30, sembra che il peso politico della loro fascia di età sia sostanzialmente non rappresentato in parlamento. “Con una media di 59 anni gli uomini di potere italiani sono i più vecchi d’Europa e la maggioranza di loro, probabilmente, andrà in pensione prima che la crisi sia superata, anche se si tiene conto della riforma del Ministro del Lavoro Elsa Fornero”, così afferma in maniera sarcastica Vittorio Sangiorgio, delegato nazionale dei giovani della Coldiretti.