Stamane in Cisgiordania, nella città di Budrus, è stato trovato il corpo carbonizzato di Samir Awad, un giovane diciassettenne arabo. Stava andando a pregare in moschea, quando un uomo lo ha costretto ad entrare in una macchina scura. Un gruppo di studenti ha cercato di evitare il rapimento scagliando una pioggia di pietre. Il cadavere è stato ritrovato carbonizzato a un’ora dalla sua scomparsa. I palestinesi accusano l’esercito israeliano di averlo ucciso e il Presidente dello stato ebraico Netanyahu di essere indifferente alle continue rappresaglie nella zona tra la Cisgiordania e il suo stato.
“Catturate gli assassini di Samir e puniteli. Noi lo abbiamo fatto per i 5 israeliani uccisi dai nostri connazionali. Stiamo seguendo i consigli dell’ONU e vogliamo evitare rappresaglie. Ciò sarà possibile solo se otterremo giustizia”, ha dichiarato il Presidente palestinese Abu Mazen. Il politico era riuscito a trovare un accordo con Hamas, il fronte violento dell’ANP. Aveva evitato rappresaglie continue in Libano dopo il terrorismo del 2006 e del 2013. L’unica soluzione per evitare un ritorno alle ostilità crescenti è un accordo tra Netanyahu e Mazen. L’indifferenza del Presidente ebraico sta sgretolando il sentimento di solidarietà in crescita tra una parte della gioventù locale e palestinese, oltre a creare non pochi problemi all’ONU.