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Minsk, cuore di ghiaccio dell’est

Minsk, la capitale della Bielorussia, deve il suo nome a una leggenda secondo cui il gigante omonimo macinava le pietre del fiume vicino alla città per farne pane al fine di sfamare i suoi guerrieri. Verso il X secolo, il principe  vichingo Rahvalod governò il principato di Polatsk, che comprendeva Minsk. Attorno al 1066 c’è stata la prima citazione della città all’interno di un rapporto sulle lotte dinastiche tra Polatsk e Kiev. In seguito Minsk cadde sotto l’influenza del Granducato di Lituania, che in seguito divenne parte della Polonia-Lituania. Nel 1655 Minsk venne conquistata dallo Zar Alessio di Russia, tornando sotto la sfera polacca e di nuovo quella russa nel Settecento.

Fra il 1919 e il 1920 la città fu controllata dalla Seconda Repubblica di Polonia, poi ceduta all’URSS. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le lotte partigiane portarono solo nel 1974 all’indipendenza e alla realizzazione di uno stato unico nel 1991, dopo la fine dell’Unione Sovietica.

La città è ricca di musei, tra cui il Museo della Grande Guerra Patriottica, delle arti nazionali e 4 musei della storia e del folklore bielorusso al centro di Minsk.

Importanti anche le biblioteche, di cui la più conosciuta è la Biblioteca nazionale di Bielorussia , fondata il 15 settembre 1922, appartiene alla repubblica Bielorussa. Contiene la più grande raccolta di pubblicazioni bielorusse ed è la terza più grande raccolta di libri in lingua russa dopo la Biblioteca statale russa di Mosca e la Biblioteca nazionale russa di San Pietroburgo. La biblioteca è composta da 22 piani e può ospitare circa 2000 lettori abituali più altri 500 nella sala conferenze.  La biblioteca è particolare anche per la sua forma di un rombicubottaedro.

Minsk è famosa per la tradizione teatrale. Uno dei più noti teatri è il Teatro nazionale Maksim Gorkij. L’autore che ha dato il nome al teatro ha descritto nei suoi romanzi la lotta contro la miseria, l’ignoranza e la tirannia dell’epoca socialista. Dello stesso stampo il Teatro nazionale Yanka Kupala. Kupala viene unanimemente considerato uno dei più grandi scrittori bielorussi del ventesimo secolo, nazionalista bielorusso che cercò di recuperare e promuovere la lingua bielorussa.

La chiesa principale è la Cattedrale del Santo Spirito. L’edificio anticamente fu costruito tra il 1633 ed il 1642, nel periodo polacco-lituano. Inizialmente era un convento di suore cattoliche bernardine. Nel 1741 un incendio costrinse una chiusura forzata di alcune aree e nel 1852 il convento cattolico fu chiuso e trasferito a Njasviž. Nel 1860 divenne una chiesa di confessione ortodossa in onore dei santi Cirillo e Metodio. Dal 1870 l’edificio ospitò una comunità monastica. Nel 1918, a seguito della rivoluzione d’ottobre, il monastero fu chiuso e dopo l’occupazione tedesca durante la guerra, la cattedrale del Santo Spirito divenne il principale edificio di culto ortodosso dell’eparchia di Minsk ed il luogo in cui custodire la preziosa icona della Theotókos di Minsk e delle reliquie della Sofia di Sluk.

 

Fonte foto:http://www.getintravel.com/minsk-belarus/